Tablet, eBook reader, smartwatch e assistenti vocali

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Esaminiamo brevemente alcune tipologie di dispositivi digitali di consolidata commercializzazione e diffusione, che mirano ad agevolare l’interazione delle persone con tecnologie, prodotti e servizi digitali.

Questo insieme di dispositivi digitali orientato al miglioramento delle interazioni uomo-macchina si contrappone a un’altra categoria di dispositivi digitali in forte espansione che consente la pervasività delle interazioni macchina-macchina, la cosiddetta Internet of Things, abbreviata in IoT.

Tablet

Si tratta di un dispositivo digitale costituito da un “display” o schermo con all’interno un computer miniaturizzato che accetta comandi impartiti toccando con le dita la superficie del display (touch screen).

Sebbene Apple non abbia inventato i tablet, la rapida diffusione di questa categoria di dispositivi digitali è dovuta al successo commerciale del primo iPad Apple nel 2010, poiché questo dispositivo, esattamente come lo smartphone iPhone 3G, al momento del lancio incorporava l’accesso automatico a un’ampia libreria di software e di contenuti multimediali, ovvero era integrato alla piattaforma di distribuzione e gestione di contenuti digitali della Apple attraverso la connessione alle reti digitali.

Le caratteristiche distintive del tablet Apple rispetto allo smartphone erano le dimensioni dello schermo e la potenza di calcolo, più vicine a quelle dei computer portatili che a quelle dei telefonini. Il tablet si collocava a metà strada tra queste due categorie - PC portatili e smartphone - sia per le caratteristiche hardware che per le modalità di utilizzo. Successivamente, infatti, la sua diffusione è stata limitata da un lato dall’espansione dell’offerta di PC ultraportatili sempre più leggeri, compatti e dotati di touchscreen, dall’altro dalla crescita della potenza e delle dimensioni medie dei display degli smartphone.

Inizialmente, il tablet era stato concepito come un dispositivo digitale in grado di consentire nuove modalità di utilizzo - attraverso il touchscreen - dei software di produttività personale e quindi di avvicinare alle tecnologie digitali anche le persone più refrattarie all’uso dei personal computer. Tuttavia, con l’evoluzione tecnologica dei PC ultraportatili e degli smartphone il tablet ha perso questa carica innovativa e si è stabilizzato su un’altra nicchia di utilizzo.

Il tablet, grazie allo schermo più grande rispetto allo smartphone - per il quale la portabilità è l’usabilità con una sola mano costituiscono un limite alle dimensioni del display - è più efficace per leggere, guardare video e navigare sul web ed è più economico rispetto a un Personal Computer ultraportatile.

Questo riposizionamento dei tablet ha determinato un ridimensionamento delle caratteristiche hardware e software del dispositivo, che quindi non sono più orientate all’uso dei software di produttività personale ma sono simili a quelle degli smartphone più diffusi con sistema operativo Google Android o Apple iOS.

eBook reader

Gli eBook reader sono dispositivi digitali specializzati per la lettura di libri distribuiti in formato digitale. Sono sostanzialmente simili ai tablet ma con una caratteristica speciale dello schermo, il cosiddetto inchiostro elettronico (e-ink) ovvero uno schermo antiriflesso in bianco e nero o scala di grigi - la produzione di e-ink a colori non è mai decollata probabilmente per motivi di costo - che consente di leggere senza affaticare la vista anche all’aperto e con luce diretta del sole.

Ovviamente, anche per la diffusione degli eBook reader la connessione alle reti digitali ha giocato un ruolo determinante, consentendo l’accesso diretto alle piattaforme di distribuzione digitale dei contenuti - come ad esempio quella di Amazon - per la scelta, l’acquisto e il download dei libri in formato digitale.

Smartwatch

Gli smartwatch sono l’esempio più immediato della più ampia categoria di dispositivi digitali indossabili - wearable devices - tuttavia per la loro capacità di interazione con l’utente, oltre che con altri dispositivi digitali e con lo smartphone, meritano di essere considerati a parte.

Infatti, gli smartwatch sono in grado di interfacciarsi con chi li indossa attraverso vibrazioni, auricolari e ovviamente un piccolo display.

Lo smartwatch o orologio intelligente è un dispositivo digitale dotato di un microprocessore, un apposito sistema operativo, una batteria ricaricabile e la capacità di connettersi alle reti digitali wireless (senza cavo). Lo smartwatch generalmente funziona in accoppiamento con uno smartphone sebbene esistano modelli in grado di funzionare anche in autonomia.

Lo smartwatch è quindi dotato di un mix - variabile in base ai modelli - di funzionalità autonome (almeno quelle classiche degli orologi multifunzione) e non autonome, le quali possono essere considerate una estensione dello smartphone. In pratica, alcune funzionalità dello smartphone possono essere visualizzate e gestite dallo smartwatch (notifiche, telefonate, risposte semiautomatiche a messaggi e email, riproduzione di brani musicali) mentre la rete GPS e i sensori (quali accelerometro, giroscopio, pressione atmosferica, temperatura ambientale, umidità, rilevamento di parametri sanitari come glucosio, pressione sanguigna, battito cardiaco, temperatura corporea) inclusi nell’orologio intelligente possono trasmettere informazioni aggiuntive allo smartphone per essere elaborate dalle app abilitate.

Gli smartwatch si differenziano tra loro per funzionalità, compatibilità con altri dispositivi digitali e dotazione di sensori e si contendono il polso degli utenti con altre tipologie di dispositivi digitali come gli sportwatch - specializzati nel rilevamento di parametri durante le attività sportive - e gli smartband (braccialetti intelligenti) - dotati solamente di sensori e connettività con gli smartphone.

Assistenti vocali o smart speaker

Gli smart speaker (altoparlanti intelligenti) rappresentano una delle ultime novità nel mercato dei dispositivi digitali. Come si intuisce dal nome, si tratta di dispositivi digitali in grado di interfacciarsi con gli umani attraverso la voce e con altri dispositivi digitali e computer ultrapotenti attraverso le reti digitali.

L’interfaccia uomo-macchina attraverso la voce non è una novità nel campo dei dispositivi digitali, infatti ormai da tempo i Personal Computer e gli smartphone supportano il riconoscimento vocale.

Attraverso i suoni o più propriamente la voce è possibile impartire semplici comandi al dispositivo digitale in ascolto ovviamente dotato di un microfono. Il dispositivo digitale può essere istruito attraveso un software a riconoscere la voce dell’utente (ad esempio attraverso la configurazione ottimale del microfono in funzione del timbro di voce dell’utente) e se i comandi sono chiaramente codificati (il che presuppone che l’utente li impari a memoria) questa modalità di riconoscimento vocale non pone particolari problemi.

Se invece i comandi da impartire attraverso la voce non sono codificati in modo univoco, ma sono espressi nel linguaggio naturale dell’utente e devono essere interpretati dal dispositivo digitale, la funzionalità di riconoscimento vocale diventa estremamente complessa per cui si ricorre alla cosiddetta AI (Artificial Intelligence), l’intelligenza artificiale.

Per le finalità di questo articolo è sufficiente sapere che l’intelligenza artificiale è connessa al linguaggio umano e che i software per la gestione di questa funzionalità richiedono molta potenza di calcolo, ovvero supercomputer ed enormi database.

Gli smart speaker - e i dispositivi digitali in genere - non possiedono la potenza di calcolo necessaria a far funzionare una AI (che è bene precisare non è un’intelligenza artificiale nel senso letterale del termine) ma possono connettersi a specifici servizi digitali online dotati di AI che si occupano di interpretare la richiesta e di fornire una risposta. In sostanza, l’assistente vocale è in realtà un computer remoto dotato di una Intelligenza Artificiale ovvero un servizio digitale che interpreta la richiesta vocale, la elabora e restituisce il risultato al dispositivo digitale che ha effettuato la richiesta. Lo smart speaker comunica quindi il risultato all’utente attraverso una sintesi vocale e il proprio altoparlante.

A seconda della richiesta, l’assistente vocale può restituire diversi tipi di output:

  • il miglior risultato di una ricerca sul web;
  • l’attivazione e l’accesso a funzionalità offerte da altri servizi digitali - ad esempio interfacciarsi con servizi di agenda e di messaggistica;
  • l’attivazione di funzionalità proprie dello smart speaker, come ad esempio riprodurre un determinato brano musicale;
  • l’attivazione di altri dispositivi digitali connessi allo smart speaker, come ad esempio uno smartphone, un condizionatore o un dispositivo domotico.