Coding: perché è importante insegnare coding ai bambini

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Ormai le persone interagiscono quasi quotidianamente e spesso inconsapevolmente con i software. I dispositivi digitali, gli elettrodomestici e i dispositivi elettronici di ultima generazione, le automobili moderne, nonché la maggior parte dei servizi di cui usufruiamo quotidianamente - come i servizi bancomat e i sistemi di pagamento o i servizi telefonici e di trasmissione dati - sono tutti gestiti e controllati da software. Il software è il linguaggio universale della società moderna.

Così come non si impara a leggere e scrivere per diventare scrittori, imparare a programmare non serve solamente ai futuri programmatori.

La capacità di programmare ovvero di saper scrivere codice (in inglese coding) è ormai una conoscenza trasversale, una capacità che già viene usata nelle attività di ricerca di quasi tutte le discipline di studio.

Guardando alle interazioni umane e alla società nel suo complesso, se la capacità di leggere e scrivere è propedeutica alla comprensione dei messaggi e all’interpretazione della realtà che ci circonda anche la capacità di programmare - ovvero il coding - sarà indispensabile alle nuove generazioni per interpretare la realtà che si troveranno a vivere nel prossimo futuro.

Già oggi chi svolge una ricerca su internet o si iscrive a un social network acquisice informazioni o intreccia relazioni elaborate da software, da algoritmi. Gli interessi delle persone sono tracciati e valutati da programmi informatici in grado di elaborare profili degli utenti, profili in base ai quali restituiscono risultati di ricerca personalizzati, propongono i post delle amicizie online più affini, visualizzano pubblicità personalizzate in grado di suscitare interesse. In sostanza, il software descritto in questi esempi ci consiglia e ci indirizza.

Allo stesso tempo abbiamo imparato a fidarci dei software. Più ci affidiamo ai software - dalle situazioni critiche e professionali, come ad esempio far atterrare un’aereo, a quelle più banali e quotidiane, come scegliere il risorante nel quale pranzare - più dimentichiamo come fare le stesse cose senza l’aiuto di un software.

Non c’è nulla di sbagliato in questo processo, sostanzialmente stiamo imparando a usare capacità diverse rispetto a quelle che usavamo in passato. E’ un ciclo che si ripete. Non sappiamo più condurre cavalli o bestie da soma ma sappiamo guidare automobili e viaggiare in autostrada. E a scuola impariamo quelle capacità che ci consentiranno di superare l’esame di guida e di applicare le regole del codice della strada. Non dobbiamo essere in grado di costruire automobili ma sappiamo a grandi linee come sono fatte e siamo in grado di fare diverse valutazioni per l’acquisto, l’uso e la manutenzione.

Lo stesso dovremmo fare con il software. Invece, il software rischia di diventare per la maggior parte di noi una “black box”, una scatola buia che non possiamo aprire per guardare dentro, una scatola di cui non possiamo nemmeno immaginare il contenuto perché non abbiamo gli strumenti mentali per farlo, un oggetto alieno piovuto dal cielo, di cui non sappiamo nulla ma di cui ci fidiamo. Un oggetto che ci consiglia, ci indirizza e sempre più spesso prende decisioni al posto nostro.

Ovviamente qualcuno ha creato, ha scritto e sa come funziona il software. Se la conoscenza del software si accumula nelle mani di pochi, mentre la maggior parte delle persone non è in grado di capire dove, come e quando viene utilizzato e per quali scopi, si determina una asimmetria informativa che rischia di rendere passiva o succube una parte dell’umanità.

Un concetto che può essere anche tradotto sul piano individuale con la frase: impara a programmare o sarai programmato.

Così come non abbiamo riununciato alle automobili non dobbiamo rinunciare ai vantaggi del software, tuttavia è importante imparare a conoscerlo, a capirne i fondamenti per poter essere in grado di giudicare quando, come, perché, da chi e per quali scopi viene usato.

Queste sono le ragioni principali per cui è fondamentale insegnare coding ai bambini. Non è un caso che gli Stati e le società più avanzate stiano investendo molto sull’insegnamento del coding alle nuove generazioni. Parimenti le organizzazioni umanitarie che combattono le disuguaglianze e il “digital divide” aiutano i paesi poveri con progetti d’insegnamento incentrati sul coding.

Per sviluppare nuove capacità attraverso l’apprendimento del coding e diffondere la “cultura del software” il ruolo delle istituzioni scolastiche è indispensabile, essendo la scuola il principale attore in campo educativo e formativo.

Tuttavia, la scuola incontra anche alcuni ostacoli di carattere strutturale quando il cambiamento culturale accresce la distanza tra nuove e vecchie generazioni, quando il cambiamento assume caratteristiche “disruptive” (dirompenti) ovvero di marcata discontinuità con il passato.

Essendo la scuola fatta da persone, i cambiamenti che comportano uno stravolgimento culturale incontrano forti ostacoli, a volte insormontabili, nelle resistenze di una parte del corpo docente e nelle stratificazioni culturali della didattica scolastica.

Il cambiamento culturale nelle nuove generazioni e la formazione di subculture giovanili, non è più solamente un fenomeno sociale che matura attraverso le influenze della letteratura, della musica, del cinema o al limite della televisione ma è sostenuto dalle grandi multinazionali del software, di Internet, dei dispositivi digitali e dall’industria culturale dei videogiochi.

La potenza economica della nuova industria culturale si riflette sulla velocità del cambiamento, un cambiamento estremamente rapido che non lascia spazio sufficiente a momenti di riflessione e di critica sociale, all’assimilazione culturale da parte di organizzazioni strutturate e istituzionali come appunto la scuola.

Fortunatamente, la natura imprenditoriale dei principali protagonisti della rivoluzione digitale ha generato anche un ecosistema dedicato alla formazione di adulti e bambini, un insieme di organizzazioni di vario tipo e di diversa estrazione che annovera sia iniziative imprenditoriali che iniziative di organizzazioni civiche e culturali.

Nelle prossime pagine passeremo in rassegna le principali risorse online per l’insegnamento del coding ai bambini, con l’avvertenza che l’Italia sconta un’arretratezza formativa anche nell’insegnamento prescolare della lingua inglese, che è la lingua naturale del coding. Infatti, a differenza di altri paesi, l’insegnamento dell’inglese in Italia risente di una impostazione che la considera una lingua aggiuntiva e secondaria piuttosto che la seconda lingua di cittadini bilingue.